martedì 13 gennaio 2009

Pensieri a letto

Sono bloccata a letto per una stupida ma dolorosa distorsione al piede. L'inattività coatta, si sa, porta a non avere molte distrazioni, a restare fermi per molte ore, a riflettere.
E' tutto il giorno che penso al disordine e allo sporco metaforico di questa stanza e lo assimilo al disordine che mi sento dentro. In sostanza fatico a capire quale sia il mio obiettivo adesso: è più o meno quello che ho addosso da dopo la laurea ma racchiude in sé molte sfumature, molti aspetti.
Un anno e mezzo fa sono rimasta sola dopo diversi anni di vita di coppia e questa cosa temo di non averla ancora superata del tutto. Mi rendo conto che da lì ho assimilato la prima nozione di quello che avvicinavo di più al concetto di stare in coppia e, forse, la verità è che devo impararlo di nuovo perchè non mi ha fatto molto bene. Recentemente ho deciso di incolpare totalmente lui di come mi ha cresciuta affettivamente (freudiani del caso, fatevi avanti) e la cosa non va oltre questo ragionamento. Non è liberatorio, non è autocritico, non è nulla.
Racconto questa triste storiella da zitella incallita perchè sono molto felice di piangermi addosso, certo, ma anche perchè mi ricorda che tendo a non affrontare mai per bene le cose, resto sempre in superficie, gustando un po' di questo e un po' di quello, non prendendo una posizione, non imponendomi mai una linea da seguire, un'identità momentaneamente definitiva, almeno un autunno/inverno, una primavera/estate.
Io sono così, rimango in superficie, non cerco di cementare i rapporti (se muoiono non sarà mica solo per colpa mia, no?), non ho un armadio curato e definito di accoppiamenti ben studiati, di mise, di scenari testati. E più di ogni altra cosa, mi impegno molto poco quasi per tutto.
Eppure ogni volta che la mia mente ha l'occasione di tornarci, sente insofferenza e insoddisfazione per come sono fatta. E mi domando, le persone possono cambiare? Possono addormentarsi senza la sottile inquietudine di non aver fatto quello che dovevano fare?
Oggi, la mia mente e il mio piede fasciato mi ricordano ancora una volta che non ho un progetto per santificare, come dovrei, questa parte di letto in questa parte di vita.

Buonanotte

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