martedì 16 dicembre 2008

Il mio personale digital divide

Infostrada si stacca fisicamente da Telecom e io ringrazio per la scarsità di bit di questi giorni.

Da giovedì sono senza adsl e mi connetto random e poco con il cellulare. Che bellezza: ho visto e rivisto film, letto libri, premiato i miei occhi con molto meno pc.
Dirò una cosa saggia quanto banale: una cosa l'apprezzi davvero quando comincia a mancarti.

Al momento sto leggendo L'eleganza del riccio, ma mi appresto a scrivere un tema per Marco sui luoghi dell'anima in letteratura italiana -GULP! Potete dirlo!- (tema per la maturità, ma non ha tempo dovendo anche lavorare. Le serali sono un vero pacco).
Così dovrò rispolverare cose tipo Leopardi, citazioni classiche, gente di un certo livello.
E la carenza di Internet è quanto mai cosa gradita, considerando il fatto che mi distrae parecchio.

Per il resto tutto bene, dai. In più domani esamino di marketing: che bella settimana impegnativa!

Un bacio (e forza che la pioggia si trasformerà istantaneamente in neve il magico giorno di Natale, vedrete!)

lunedì 8 dicembre 2008

La paella facilitata

Giorni di discussioni familiari sulle grandi questioni...cosa mangiamo a Natale? Ovvio no?
Nella mia famiglia il Natale funziona così: alla Vigilia si mangia tanto, a Natale si mangia tanto, a Santo Stefano si mangia...tanto. E non ci accontentiamo di cose così, cerchiamo la difficoltà e la lunghezza, SEMPRE!
Di solito alla Vigilia mia mamma prepara il salmone in crosta, una bontà tenera e saporita e aromatica in quel meraviglioso scrigno di pasta sfoglia, salsina a parte...un piatto squisito (SquiSito, non si sente la scioglievolezza di quelle carni rosa? Adoro questo aggettivo).
Invece per questo Natale, si è deciso paella. Non è elegante quanto il salmone in crosta, ma non meno difficile e lunga da preparare, credetemi.
E lo dico a ragion veduta, dal momento che torno ora ora dal tavolo da pranzo. Due ore e mezza ci sono volute per prepararla, pur trattandosi di paella facilitata (grazie pentola a pressione, grazie!). Si perchè oggi era LA PROVA. La prova capito? Abbiamo provato la ricetta per Natale. Questo è il livello di presenza della cucina nella mia vita. Anche la prova. Vabè.
Oggi tra l'altro è l'otto dicembre e i miei genitori hanno anche procurato l'albero di Natale. Siamo ambientalisti animalisti e diversi altri ismi ma mia madre è in fissa con l'albero vero purchè radicato ormai da qualche anno. Dice che è meno inquinante, non so se abbia visto una puntata di Report in merito, mah.
Ad ogni modo, sono riuscita a prendere qualche foto della procedura facilitata e la riporto qui, rispettando la regola di tot disgrazie-ricetta. Così sono anche esentata dal raccontarvi come va la mia vita. Tzé.


Paella facilitata-alternativa-semplificata*

*piena di modifiche ingiustificate se non dalla nostra poca voglia di seguire una qualsivoglia ricetta (ahimé classico femminile, mi tocca ammetterlo)

Ingredients
riso parboiled, tipo 400 g per 6 persone
zafferano, due bustine
dado, uno
1 peperone giallo tagliato a dadi
una manciata di fagiolini finifinifini surgelati
un bicchiere di pisellini ini ini surgelati
1 seppia pulita dalla signora del supermercato **
diciamo 2o mazzancolle
1 confezione di alette di pollo
1 salsiccia buona, lunga, tagliata a dadini (credetemi la cosa cambia)
cozze, boh, un kg?
tre pomodori freschi o pelati (l'importante è senza buccia)
aglio, uno spicchio
due scalogni
olio, sale, peperoncino

** mai era successo prima! Ci hanno pulito la seppia al supermercato. Io credo che davanti alla faccia di mia madre stremata davanti al lavoro noioso di pulitura della seppia (mia madre cucina, sa di che si tratta ma non per questo le piace!) la signora del pesce si sia intenerita e gliel'abbia pulita. Anzi, credo abbia pensato di trovarsi di fronte a una povera donna da rosticceria che voleva lanciarsi in una straordinaria e imprevista azione di cucina al di sopra delle proprie possibilità...quanto di più sbagliato, ma gliel'ho letto nello sguardo pieno di speranza di chi cerca ancora di convertire una povera pecorella smarrita da anni di femminismo. Vabbè, forse sono matta.

Procedimento
Allora, si tratta prima di tutto di preparare gli ingredienti mondandoli e tagliandoli e di far aprire le cozze: basta metterle in una pentola capiente e aspettare che si aprano. Mi raccomando, una volta aperte tenere l'acqua di cottura, quella biancastra in fondo alla pentola.
Fatto ciò prendere la pentola a pressione (non si farebbe eh) fare un trito di aglio e scalogno, metterli nell'olio e nell'acqua di vegetazione delle cozze, aggiungere i dadini di seppia, le alette di pollo, il peperone, la salsiccia a dadini, chiudere e aspettare dieci minuti dal fischio.
Nel frattempo far cuocere piselli e fagiolini e preparare un po' di brodo con il dado e lo zafferano (se avete i pistilli beati voi, io timide ed economiche bustine). Preparare dei filetti di pomodoro spellato e privato dei semi. Pulire le mazzancolle e privarle del budellino.
Una volta finita la pre-cottura in pentola a pressione, scaldare la paellera e versarvi ali di pollo, seppia ecc. Aggiungere fagiolini e piselli, aggiungere il riso e il brodo. Dopo qualche minuto anche i filetti di pomodoro.
Ecco. Più o meno da qui in poi basta aggiungere via via brodo, le mazzancolle e solo alla fine le cozze con qualche guscio. Tenere umido il tutto fino a che non si è quasi a cottura del riso.
A me piace un po' secca qua e là, come se il riso si attaccasse alla pentola, ma la cosa va a gusto.
Il giorno dopo è ancora più buona mi dicono.
Ah, se trovate una paellera grande ma siete così bravi da trovare un coperchio altrettanto grande non è male. Altrimenti, in Spagna fanno il coperchio con i giornali e così evitano che il riso si secchi in superficie. Che popolo, eh: come ha detto la mamma, un po' zozzi. Hehehehe: laici, ma zozzi.

:) Enjoy



giovedì 4 dicembre 2008

Mamma ragazzi

Mamma ragazzi. Mamma.

Pauraaaa ma ci voleva!!!



Poi, vi racconto poi. Il Job Meeting mi aspetta!

martedì 2 dicembre 2008

Di job fiere e di impegni

Ciao!

Domani vado a Milano, destinazione job-fiera. Conto di lasciare un sacco di curri e di divertirmi un po', che ne ho bisogno.
Per ora Betta e io siamo prenotate per un aperitivo e una cena. Cool.
Poi il 5 si riparte e sulla strada del ritorno tappa a Vicenza per mangiare un paio di gatti e per un'altra job fiera. Che fatica eh?
Ah, domani ho una cosa da fare. Ve ne parlerò a cose fatte. Non so se augurarmi che vada bene o meno. Bah, vediamo!

Intanto domani per non saper nè leggere nè scrivere passo da H&M per vedere se trovo qualcosa di carino per questi due giorni, tzé.

A risentirci, tante cose.

lunedì 1 dicembre 2008

Nuova lista

Ecco la lista delle cose da fare nei prossimi giorni:

- ripassare il marketing mix (stasera interroga!); fatto*
- riordinare la biancheria, dalle ceste ai cassetti; fatto
- comprare il biglietto del treno per Milano;
- rivedere e ristampare il curriculum (anche lettera di presentazione che dite? Massì);
- controllare lo stato dei miei vestiti in prospettiva di un leggero bagaglio (sarà una piccola tragedia tra me e le ante del mio armadio...sigh, ti amo H&M); fatto, in parte
- cavolo prenotare la parrucchiera! non fatto (causa di forza maggiore, colloquio!)
- inviare altri enne CV (quello è un fisso imprescindibile);
- andare in palestra; non fatto (causa di forza pigra)
- passare da Corai per nuovo nastro di raso nero (faccio cose, vedo ggente..ma più che altro faccio cose);
- procurare pile cariche per il lettore mp3;

Per ora è tutto. Poi mi verrà in mente altro, sicuramente.

*AGGIORNAMENTO POMERIDIANO

giovedì 27 novembre 2008

Vita interiore intensa

Ci sono stati giorni molto ricchi di pensieri, altri più spenti, ma sono sempre stabile, va tutto bene.
In realtà ci sono stati giorni con picchi di interesse verso la mia vita interiore, e altri di simil-regressione. Allora, news più importanti:
- mi hanno detto no al Leonardo. Sono rimasta malissimo, ma riprovo a febbraio. Ero così convinta di passare almeno la prima fase che non ci credevo e continuavo a cercare il mio nome nella lista. Ragazzi, non c'è niente di peggio di una donna convinta delle proprie possibilità, in alcuni casi. Pensateci un attimo e converrete con me.
- sono stata a un convegno molto carino su internet, uso della rete, ecc ecc e ho rivisto un mio professore del liceo. Mi ha aperto il cuore e mi sono ricordata di un sacco di cose...andando verso la stazione (quello stesso giorno si laureava una mia amica a Padova) mi sono svegliata mentalmente e avrei voluto subito scriverne.
- sono stata a Verona all'ennesima fiera del lavoro, orientamento, scuola. Questa sembrava più che altro la sagra della salamella ma settimana prossima almeno vado a Milano al Palazzo delle Stelline dove c'è un Job Meeting (4 dicembre) e a Vicenza (5 dicembre).
- ho cambiato palestra. Questa è una nota dolente perchè non mi piace molto quella nuova, anche se ha l'indubbio vantaggio di costare pochissimo. Chiuderò l'occhio sulle ragnatele che ho visto penzolare oggi mentre facevo i bicipiti posteriori (mh? si, io ho muscoli diversi e tutti miei) e penserò che devo rimettermi in riga con dieta e sport.
- ho ritmi assurdi, non va bene. Non dormo, mi sveglio tardi e sento sempre disordine e casino interiore ed esteriore. Non so cosa voglio, credo che sia un inizio di insofferenza verso la mia vita a metà tra ex studente anziano e giovane disoccupato. Credo che sia quella cosa brutta che alcuni banalmente chiamano crescere. E a me fa un po' schifo.
- ho cucinato cose carine, ma ho la digitale rotta per cui non mi va di postare solo la semplice ricetta. Se ci fosse un sistema che mi legge nel pensiero e scrivesse automaticamente le cose, sarebbe molto fico. Il blog è impegnativo: non ci credevo ma è proprio vero quello che si dice "lo devi volere, lo devi curare". Scrivere mi piace, ma mai quanto pensare. Che vita interiore intensa che ho. Là dentro mi sono: sposata un centinaio di volte, raggiunto traguardi notevoli un migliaio, portato in giro i miei figli un altro centinaio, arredato sontuosamente la tavola per Natale coi suoceri, fatto viaggi meravigliosi in barca...e molti altri scenari di soddisfazione e gioia. Non che la mia vita non sia felice (sembra ma sono serena, senza picchi ma serena), però quella che ho vissuto interiormente è mille volte meglio. Dite che è un pensiero triste? Non so giudicare, in effetti.
- c'è una persona insistente che insiste insistentemente. E' un problema. Ho deciso che fino a che non mi sistemo con il lavoro, gli uomini non fanno parte della mia agenda. (Volevo mettere nella frase agenda setting che mi piace un sacco come espressione, ma pace). Si, insomma, voglio prima fare la versione e poi gli esercizi di inglese, ecco.

Prometto che posto una ricetta carina, almeno un paio al mese. Diciamo tre-quattro disgrazie una ricetta? Va bene?

Baci a tutti

giovedì 6 novembre 2008

Le cose che non ti ho detto. E potevi anche non dirmele, no?

Io certe volte proprio non so perchè considero certa gente! Ci sono rimasta male...una persona mi ha chiesto chiarimenti su una vicenda personale (si, ovviamente avete capito benissimo) e io, anche se dopo mesi, ok ok, ne ho forniti. Cosa mi sento rispondere? Cose inutilmente offensive, banali e porcamiseriaporca capisco che questa persona non aveva capito NULLA di me. NULLA.
Allora mi impegno da oggi in poi a essere chiara, trasparente, cristallina e a rappresentare me stessa così come sono, nel bene e nel male. Se non altro non mi verranno dette delle cose che non mi aspettavo, che proprio mai combaceranno con lo stampino mentale che ho di me stessa.
In questo momento mi pento del fatto che questo blog è ormai nella memoria dei pc di alcuni che se me li immagino a leggerlo mi vergogno (itaGliano). MA, e dico MA con le capital letters, quanto, quanto vorrei dirvi cosa mi ha rinfacciato questa persona. Quanto, diosololosa.
E allora scatta in me la convinzione spesso sopita (ma nel fondo profondo lo so da sempre) che quella persona non ha colpa: ha visto la persona che costruisco ad hoc in situazioni come questa. Come un temporary shop, sono. Avete presente? Mi allestisco, in un certo senso. E quindi invece di essere fiera del fatto che da fuori la gente mi riconosce per come mi sono costruita (e in situazioni come quella che mi sta facendo arrabbiare ne ho la conferma), mi stupisco, perchè mi rendo conto solo dopo di aver prodotto questo lavoro di allestimento.

Sicchè la storia è sempre quella: quanto è difficile essere semplici e fragili e ingenui come si è sul divano di casa propria mentre si guarda la tv (=massimo abbandono e verità i.m.o. -anche se il noi stessi pigri e stanchi, ok).

Ultima considerazione: mi spiace davvero, non avevo previsto che questo blog sarebbe diventato una pattumierina emotiva (che in tempi di eco-power e raccolte differenziate, è un'immagine anche politically correct: una raccolta differenziata per i sentimenti! Cazzo, scrivo a Barack dopo).
Ma tant'è, il blog è mio e me lo gestisco io. Una volta era l'utero, oggi si fa quel che si può.

PS: Milano in stand-by, ho fatto domanda per il Leonardo in UK. Molto, molto molto bello. SE e ripeto SE fosse. Avrà anche vinto l'abbronzato (=modernità): qui in Italia la scaramanzia governa ancora.

mercoledì 29 ottobre 2008

Pronti qua

Allora: dico una cosa.
Vorrei che la mia vita fosse condotta, in questo momento, all'insegna della SPENSIERATEZZA e della SDRAMMATIZZAZIONE.
Ma, ovviamente, non fa parte di me il grigiore di una scelta a metà. O tutto o niente. Ma anche tutto e niente, come direbbe Walter.
Quindi, io che volevo parlare di padelle, coppapasta e gingilli da cucina, mi ritrovo ad affidare all'etere parole di una che arrivata a 26 anni (la vecchiaia, cioé) si sente esattamente come in II liceo.
E poi, e qui concludo: posso, sempre sempre sempre, vergognarmi delle cose che mi riguardano? Insomma, cazzo (e scusate il turpiloquio) io questa insicurezza la vorrei anche buttare nel cesso una buona volta.
E santamadonna.

venerdì 24 ottobre 2008

Postumi e liste

Sono tornata, sono tornata!! Ho passato una settimana a Milano, alla fine: sono tornata lunedì sera.
E com'è andata? Hehehehe, non lo so ragazzi. Bene, si, ok, non ho fatto nulla di strano o di impegnativo. Ma confesso che ho sempre avuto una sottile inquietudine che mi ha seguito fino a casa, e ancora non se ne va via.

E sono un po' sospesa tra un po' di cose: ma quella che pesa di più è la paura matta che ho di confrontarmi in un ambiente di lavoro con qualcosa che non conosco. C'è chi mi ha detto che esagero ad aver paura di un posto che, alla fine, è come tanti altri. Forse è vero, anzi conoscendo la mia tendanza ad esagerare la qualunque, è verissimo. Però quello che sento è assurdo: sento nostalgia prima ancora di partire. Non entusiasmo, non eccitazione, non curiosità, ma nostalgia. Come se stessi per perdere d'improvviso quello che ho qui. Che ovviamente non se ne andrebbe via, resterebbe uguale, rassicurante. Ma forse io cambierei. E allora boh, non ho deciso ancora nulla di cosa voglio. Resto un po' incerta non solo sulle mie capacità (dai questo ci sta, è il diritto del neolaureato) ma anche sulla mia forza.

Ad ogni modo questo blog sembra un muro del pianto, e allora lo alleggerisco con le foto di Milano e con la nuova lista che ho appena prodotto.



Altre foto su Facebook:
http://www.facebook.com/album.php?aid=9631&l=02da9&id=1012401186

Non ve l'ho mai detto che amo follemente le liste?
Amo FOLLEMENTE le liste: mettono tutto nero su bianco, mettono ordine, danno un briciolo di concretezza ai desideri, che sono effimeri per definizione. Almeno fino a che non vengono esauditi.
Faccio liste per tutto: famosa la lista per il campeggio di quest'estate (Betta e Andrea lo sanno!), celeberrima quella dei buoni propositi o degli acquisti impellenti, fantastica la lista dei libri da leggere e dei cd da ascoltare.

Ecco, quella di oggi raduna un po' di cose che si sono accumulate in questo periodo.
Vi informo anche che domani penserò a una nuova ricetta: ieri mi sono espressa in Muffin al limone e yogurth. Vediamo che nuove ispirazioni porterà il week end!

PS: martedì ho un colloquio a Milano, ecco perchè è nella lista!!! Fingers crossed, chissà che non mi convinca. Secondo me Betta ha acceso un cero a Sant'Ambrogio...

mercoledì 15 ottobre 2008

Di alcuni pensieri e delle incertezze

Sottotitolo: se pensavate che era un Blog Spensierato siete fuori strada. Forse tra un po'.

Sono a Milano, arrivata ieri sera, 19:05. La stazione mi sembra sempre un posto da cantiere novecentesco e stavolta mi sono sentita per un attimo l'emigrante che arriva tra la nebbia e i rumori metallici dei treni. Stile esagero, tipico mio.
La metro è stata clemente, e il viaggio con duemila valigie non è andato affatto male.
Ho preso biglietto 48h, così potrò viaggiare legalmente fino a venerdì alla stessa ora in cui sono arrivata ieri (???? italiano???).
Questa è la mia terza volta a Milano e come le altre due volte, mi sono soffermata ad osservare quanto siano mediamente più strane le donne, in particolare. Quel tipo di donne che quando salgono sul treno in direzione Milano informano tutti sulla pesantezza delle loro valigie, sullo stato del loro viaggio, sulla natura della loro giornata. E' come se a Milano ci fossero delle abitudini di comportamento non scritte conosciute solo in città, comprensibili ai milanesi soli, delle abitudini metropolitane costruite sulle consuetudini di una città del tutto diversa dalla media delle altre città italiane.
Ma forse è solo una sensazione dettata dalla mia estraneità, qui. Non so decidermi se sarei in grado di abitarci. Vedo Betta abituata a sufficienza a stare qui, ambientata, credo anche felice delle possibilità che questa Milano offre. Io ci metto un po' ad abituarmi alle situazioni, non sono una facile con case, città, letti. Più con le persone, a cui mi abituo prima: salvo, poi, decidere se mi ci trovi bene e se mi piacciano e quindi adottarle nella mia vita o tagliarle fuori.
Quindi è tutto da vedere: confesso che quando in questi giorni squilla il telefono quasi temo che sia qualcuno che mi vuole per lavorare da queste parti.
Ma insomma, la domanda è: che mi succede? Di solito ero felice all'idea di iniziare una cosa nuova e ogni ottobre scalpitavo per ricominciare le lezioni e riprendere le abitudini padovane.
E l'altra domanda è: uno, per essere felice, può fare delle scelte diverse da quelle che sembrano le più profittevoli per la carriera? Carriera, poi: non sono convinta per niente. Per niente.
E poi: come mai sono così pappamolla? Quella vera sono io adesso, spaventata per la qualunque o quella che con la faccia di merda si presenta a qualsiasi esame? Forse è solo questione di tempo, di abiutudini e blablabla, le cose sagge che ti dice una mamma quando ti vede strana.
Oppure è tutto molto più complicato e lungo, una di quelle cose in cui ti crogioli per dei mesi e poi ti accorgi che stai perdendo e hai perso solo un sacco di tempo.
Vabbè, vado a vedere di che si tratta: da sola in questa città per la prima volta.

Diamole il beneficio del dubbio, avanti.

lunedì 13 ottobre 2008

Il blog e la blogghessa vanno a Milano

Ebbene si, domani parto per Milano a trovare la mia amica Betta! Il motivo principale è il Career Day alla Cattolica, mercoledì 15, dove spero di fare incontri proficui per il mio futuro (non marito, lavoro!! Anche se...hehehehe). Ma poi credo che mi fermerò (chissà che non mi chiami qualcuno, e io sarò già lì!) e vivrò un po' la città, continuando da casa di Betta il "lavoro di ricerca lavoro". Ho anche intenzione di continuare con il mio programma di allenamento facendo corsette al Parco Sempione, verde e marrone. Faremo come marito e moglie: lei, il marito, in ufficio a lavorare e io, la moglie, a casa a preparare pranzetti (dietetici, of course) per quando rincaserà.
Uh, che meraviglia, che paradiso.
Nel week end ci sarà lo SMAU e di sicuro molti giri per shopping (shopping, più che altro mirroring...). E poi chiacchere arretrate, quelle sempre.
Mi porterò la digitale e il PC, così terrò aggiornati tutti sui miei spostamenti e sugli incontri della settimana.
Bene bene, sono contenta!
A presto per aggiornamenti vari.

venerdì 10 ottobre 2008

Il mio pane (quasi) quotidiano

Insomma, dovete sapere che sto seguendo una dieta, devo perdere qualche chilo (sono morbidina, niente di che, però è una faticaccia!).
Però come tutti i regimi alimentari regolati, la mia dieta mi fa mangiare meglio innanzitutto e mi propone piccole idee per "tappare" la fame. Fame che sarà anche psicologica, ok, ma quando chiama chiama! Una delle idee è usare il pane integrale, che con il suo alto contenuto di fibra, sazia di più ed evita l'effetto provocato dalle farine bianche, ovvero picchi glicemici e conseguente fame poche ore dopo (credo si dica così, ma non sono un medico, preciso).
Nei miei pellegrinaggi nei super, uno dei miei sport preferiti, ho trovato un preparato della farina Spadoni per Pane nero, assolutamente fantastico.
Le prima volte l'ho fatto lievitare anche tutto il giorno, ed è venuto soffice, restando morbido per molti giorni (con l'accortezza di coprirlo con un panno e chiuderlo in un sacchettino).
Stamattina ho provato a fare dei panini monoporzione, che al momento stanno lievitando al caldo del forno.
Adesso la sfida con me stessa consiste nel resistere a farli lievitare il più possibile e ritardare la cottura fino a stasera: e così li troverò caldi dopo la palestra, yum!

giovedì 9 ottobre 2008

Ricordi di liceo

Aspidi men Saiôn tis agalletai, hên para thamnôi
entos amômêton kallipon ouk ethelôn;
autos d' exephugon thanatou telos: aspis ekeinê
erretô; exautês ktêsomai ou kakiô" - Arkhilokhos

Non ricordo che anno fosse, forse in 2 liceo. La professoressa ci fece imparare a memoria questo passo di Archiloco, l'inventore della poesia giambica, e ogni tanto queste poche frasi musicali mi tornano alla mente, senza motivo. C'è chi ha imparato "La donzelletta vien dalla campagna..." o "Quel ramo del Lago di Como", io ho imparato Archiloco.
E anche se in questo momento non ricordo per niente cosa significhino quei 4 versi ritmati, mi piace ricordarmi di me diciassettenne che imparo furiosamente e con orgoglio la lingua di questi pazzi furiosi che hanno fatto del Kalòs Kai Agathòs un principio di vita, un monito.
Ero tutta scuola e...scuola: non facevo molto altro a parte studiare. Ma mi piaceva e mi sentivo bene, a posto. Ogni tanto mi viene in mente e mi manca questa parte di me che si sacrificava allo studio senza sapere che c'erano mille altre cose importanti e belle da fare, fuori dalla finestra di casa. E che le avrei scoperte di lì a pochissimo tempo.
Era una ragazzina competitiva e ingenua allo stesso tempo, quella che fantasticava sul suo futuro tra i versi di Archiloco. E adesso che ci sono proprio in mezzo a questo futuro, ogni tanto non so che farmene.





mercoledì 8 ottobre 2008

Eccoci qua

"Eccoci qua".
Lo diciamo sempre con le mie amiche quando comincia una nuova telefonata, una nuova chiaccherata online: e credetemi che c'è sempre qualcosa di nuovo.
E io comincio così anche con voi che mi leggerete, anche se magari all'inizio sarete pochini e io mi sentirò un po' sola...come dice saggiamente il Cavoletto.
Ma non importa, impariamo a conoscerci piano piano, così anche la timidezza di scrivere davanti a tutti forse mi passa, no?
Apro questo blog per parlare di cucina, la mia grande passione, ma anche per onorare questo periodo speciale e tutto strano per me che sono appena uscita dall'università e sono qui, in bilico tra desideri e curricula.
E poi ci sono le mie amiche, i libri che leggo, i film che scopro, le mie foto (vedrete quanto mi piacciono i rami in primo piano!!!), e voi amici blogger, che ogni giorno arricchite la mia giornata con immagini, sensazioni, idee e progetti.
Insomma, lo faccio anche io adesso. Fatemi un in bocca al lupo, perchè...ci vuole fegato!