lunedì 8 dicembre 2008

La paella facilitata

Giorni di discussioni familiari sulle grandi questioni...cosa mangiamo a Natale? Ovvio no?
Nella mia famiglia il Natale funziona così: alla Vigilia si mangia tanto, a Natale si mangia tanto, a Santo Stefano si mangia...tanto. E non ci accontentiamo di cose così, cerchiamo la difficoltà e la lunghezza, SEMPRE!
Di solito alla Vigilia mia mamma prepara il salmone in crosta, una bontà tenera e saporita e aromatica in quel meraviglioso scrigno di pasta sfoglia, salsina a parte...un piatto squisito (SquiSito, non si sente la scioglievolezza di quelle carni rosa? Adoro questo aggettivo).
Invece per questo Natale, si è deciso paella. Non è elegante quanto il salmone in crosta, ma non meno difficile e lunga da preparare, credetemi.
E lo dico a ragion veduta, dal momento che torno ora ora dal tavolo da pranzo. Due ore e mezza ci sono volute per prepararla, pur trattandosi di paella facilitata (grazie pentola a pressione, grazie!). Si perchè oggi era LA PROVA. La prova capito? Abbiamo provato la ricetta per Natale. Questo è il livello di presenza della cucina nella mia vita. Anche la prova. Vabè.
Oggi tra l'altro è l'otto dicembre e i miei genitori hanno anche procurato l'albero di Natale. Siamo ambientalisti animalisti e diversi altri ismi ma mia madre è in fissa con l'albero vero purchè radicato ormai da qualche anno. Dice che è meno inquinante, non so se abbia visto una puntata di Report in merito, mah.
Ad ogni modo, sono riuscita a prendere qualche foto della procedura facilitata e la riporto qui, rispettando la regola di tot disgrazie-ricetta. Così sono anche esentata dal raccontarvi come va la mia vita. Tzé.


Paella facilitata-alternativa-semplificata*

*piena di modifiche ingiustificate se non dalla nostra poca voglia di seguire una qualsivoglia ricetta (ahimé classico femminile, mi tocca ammetterlo)

Ingredients
riso parboiled, tipo 400 g per 6 persone
zafferano, due bustine
dado, uno
1 peperone giallo tagliato a dadi
una manciata di fagiolini finifinifini surgelati
un bicchiere di pisellini ini ini surgelati
1 seppia pulita dalla signora del supermercato **
diciamo 2o mazzancolle
1 confezione di alette di pollo
1 salsiccia buona, lunga, tagliata a dadini (credetemi la cosa cambia)
cozze, boh, un kg?
tre pomodori freschi o pelati (l'importante è senza buccia)
aglio, uno spicchio
due scalogni
olio, sale, peperoncino

** mai era successo prima! Ci hanno pulito la seppia al supermercato. Io credo che davanti alla faccia di mia madre stremata davanti al lavoro noioso di pulitura della seppia (mia madre cucina, sa di che si tratta ma non per questo le piace!) la signora del pesce si sia intenerita e gliel'abbia pulita. Anzi, credo abbia pensato di trovarsi di fronte a una povera donna da rosticceria che voleva lanciarsi in una straordinaria e imprevista azione di cucina al di sopra delle proprie possibilità...quanto di più sbagliato, ma gliel'ho letto nello sguardo pieno di speranza di chi cerca ancora di convertire una povera pecorella smarrita da anni di femminismo. Vabbè, forse sono matta.

Procedimento
Allora, si tratta prima di tutto di preparare gli ingredienti mondandoli e tagliandoli e di far aprire le cozze: basta metterle in una pentola capiente e aspettare che si aprano. Mi raccomando, una volta aperte tenere l'acqua di cottura, quella biancastra in fondo alla pentola.
Fatto ciò prendere la pentola a pressione (non si farebbe eh) fare un trito di aglio e scalogno, metterli nell'olio e nell'acqua di vegetazione delle cozze, aggiungere i dadini di seppia, le alette di pollo, il peperone, la salsiccia a dadini, chiudere e aspettare dieci minuti dal fischio.
Nel frattempo far cuocere piselli e fagiolini e preparare un po' di brodo con il dado e lo zafferano (se avete i pistilli beati voi, io timide ed economiche bustine). Preparare dei filetti di pomodoro spellato e privato dei semi. Pulire le mazzancolle e privarle del budellino.
Una volta finita la pre-cottura in pentola a pressione, scaldare la paellera e versarvi ali di pollo, seppia ecc. Aggiungere fagiolini e piselli, aggiungere il riso e il brodo. Dopo qualche minuto anche i filetti di pomodoro.
Ecco. Più o meno da qui in poi basta aggiungere via via brodo, le mazzancolle e solo alla fine le cozze con qualche guscio. Tenere umido il tutto fino a che non si è quasi a cottura del riso.
A me piace un po' secca qua e là, come se il riso si attaccasse alla pentola, ma la cosa va a gusto.
Il giorno dopo è ancora più buona mi dicono.
Ah, se trovate una paellera grande ma siete così bravi da trovare un coperchio altrettanto grande non è male. Altrimenti, in Spagna fanno il coperchio con i giornali e così evitano che il riso si secchi in superficie. Che popolo, eh: come ha detto la mamma, un po' zozzi. Hehehehe: laici, ma zozzi.

:) Enjoy



2 commenti:

Egon ha detto...

Mi piace la parte dove mangiate tanto, e poi tanto e poi deppiù!

Pietro ha detto...

allora, da quando saresti chicca?? tu sei brunni, brunni, brunni! mi hai spezzato il cuore..eppoi, "curri" nn è un pò troppo giovanile? per il resto il blog è ok ;) ihihih pet